(Filipendula vulgaris)
(dialettale: )
A giugno certi prati umidi e torbosi di Valpiana sembrano avere due piani: quello basale con erbe e fiori multicolori di limitata altezza e quello aereo composto da un mare di cime a forma di ombrella floreale bianco-crema, sostenute da alti fusti eretti, rossigni, lievemente ondeggianti nella brezza di monte.
Anche questa pianta, come la sorella olmaria potrebbe essere chiamata 'regina dei prati' dato che, per un breve periodo occulta e domina il resto della vegetazione.
Si sviluppa da un rizoma strisciante con radici ingrossate, recanti tuberetti peduncolati da cui il nome da 'filum - filo e pendulus - appeso'.
Le foglie alla base sono composte da innumerevoli parti in numero dispari, doppiamente dentate, simili quasi a felci; quelle del fusto che sono all'origine abbracciate da stipole irregolari, sono più corte e semplici.
Esse persistono fino alla suddivisione del gambo in più steli recanti prima dei boccioli talvolta rosati simili a perline e poi fiori profumati con 5 sepali triangolari, 5 petali bianco-crema ben appressati gli uni agli altri e stami vistosi che superano in lunghezza i petali.
Anche i frutti sono eleganti,composti come sono da 6-10 acheni disposti a stella e distribuiti lungo tutti i ramoscelli del corimbo.
'Nessuno è più bello di te, o mia regina!' si proclamava in una fiaba, ma a differenza di quella sovrana quest'erba è anche buona per le sue molteplici proprietà medicinali.
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