(Evonymus europaeus)
(dialettale: bareta del prete)
La berretta del prete o fusaggine appare abbastanza insignificante al tempo della fioritura perché i suoi fiori sono scarsamente appariscenti; soltanto se la fioritura è abbondante sembrano formare una leggera ragnatela tra le foglie simile ad un velo lattiginoso.
Al contrario i frutti in autunno sono molto vistosi per la combinazione di due colori dominanti: il rosso carminio della capsula e il rosso aranciato dei semi, tinte forzate alla loro massima intensità probabilmente per renderli ben visibili agli uccelli nel grigiore autunnale.
La strana caratteristica di questo arbusto cespuglioso è la sua preferenza per il numero 4:
quattro gli spigoli dei giovani rami verdi, quattro i petali dei suoi fiorellini bianco - giallognoli che s'aprono in croce, quattro gli stami che si inseriscono negli spazi tra i petali come i cornetti delle chiocciole, circondando lo stilo, quattro le parti del frutto e altrettanti i semi.
Perfino la disposizione delle foglie a due a due, ma alternate sul ramo dà l'impressione che siano 4, un vero inno all'ordine e alla proporzione delle cose, che la stessa pianta può propiziare nelle rappresentazioni, poiché i suoi rametti dritti e lisci possono essere utilizzati per la fabbricazione del carboncino da disegno.
Non può più invece offrire il suo legno per la costruzione dei fusi usati un tempo dalle filatrici, perché quest'arte antica è andata perduta con l'avvento della 'modernità'.