(Vinca minor)
(dialettale: )
In posizioni fresche ed ombreggiate, la pervinca schiude le sue corolle come degli incantati occhi azzurri che si spalancano per ammirare la natura ormai quasi vestita a festa.
Questa pianta, amica soprattutto dei faggi, è un'infaticabile viaggiatrice, mediante i suoi esili fusti sottili i quali, prostrati al suolo, lo tappezzano per bene ombreggiandolo con le foglie ovali di un bel verde scuro lucente.
Molti di questi ramoscelli però s'innalzano verso la luce e dalle ascelle delle foglie si distaccano peduncoli che sorreggono le sue seducenti corolle a forma di elica con cinque lobi troncati di quella particolare tinta definita dai pittori 'azzurro pervinca'.
Se le fissi a lungo hanno un che di inquietante, di misterioso, di antico; e in effetti la pervinca è una pianta di 'un tempo' molto lontano, conosciuta, descritta e utilizzata per diversi usi medicinali delle sue foglie ed ha avuto dimestichezza perfino con le streghe che ne facevano filtri d'amore.
Col passar dei secoli fu caricata di altri significati: amicizia, verginità, fedeltà, ricordo, tanto che spesso veniva utilizzata per ricavarne corone intrecciate da deporre sulle tombe o per festeggiare le giovani coppie di sposi, annodandone alcuni mazzi ai quattro angoli del letto nuziale. Ed anch'essa, come l'amore, è un po' tossica!
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