martedì 30 luglio 2013

Aglio delle streghe

(Allium carinatum)

(dialettale: ai de le strighe)

Crescendo in prati aridi ed incolti, tra alte erbe soffocanti, non si può pretendere molto da questa bulbosa, parente dell'ortaggio degli orti ben più grosso e vistoso in tutte le sue parti; l'aglio delle streghe però si distingue per la sua strana infiorescenza.




Sembra una capigliatura spettinata ed aggrovigliata dove i fiori di un delicato color lilla, appesi a lunghi peduncoli, possono essere rivolti in alto, in basso, obliquamente, formando incroci intricati.

Fuoriescono da minimi spazi tra  grani cuoriformi verdastri che sono bulbilli, i quali nel momento opportuno si lasceranno cadere a terra per originare nuove piante: una delle solite intelligenti soluzioni  al problema della sopravvivenza.



Questa meraviglia è inizialmente tutta avvolta da due brattee asimetriche  che poi si distendono in direzioni opposte formando come la carena di una barchetta con punte affusolate e quasi trasparenti.

I 6 tepali assemblati come un fodero troncato in base lasciano penzolare stami con antere porporine che fanno corona ad uno stilo ancor più lungamente sporgente.



Il nome con riferimento alle streghe potrebbe far pensare che possa far del male a qualcuno; invece, al contrario, dovrebbe scacciare il diavolo, le streghe, i vampiri. E fu ritenuto capace di ciò fin dall'antichità quando le malattie erano dei flagelli inspiegabili e l'aglio un antidoto eccellente.


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