Come non raccogliere un fusticino fiorito di timo per annusarne quel fresco profumo che sa di montagna, di luoghi incontaminati, di rinnovamento salutare?
E difatti anche il suo nome greco 'thymon' lo indicava come l'arbusto più adatto a produrre il fumo fragrante durante i sacrifici.
Ma non s'accontenta di vegetare, diligentemente opera anche per ricoprire questi luoghi incolti con densi ed ampi tappeti di fiori bianchi o rosa disposti su strati di foglie minute, un po' pelose, dal verde sbiadito.
Ogni fiore è in compagnia di altri su spighe tondeggianti, è piccolo, con calice a tubo cilindrico che termina con 2 labbra, come la corolla che ha forma analoga, da cui sporgono 4 stami divergenti.
Si dice che una tazza d'acqua bollita con un rametto di timo, presa al mattino o lontano dai pasti, mantenga in buona salute; non solo, si favoleggia che, essendo la pianta amata dalle fate, chi la beve potrebbe ricavarne qualche mirabile visione.