(Echium vulgare)
(dialettale: )
Nelle zone sassose caratterizzate da un senso di selvaggio abbandono e di comunità disordinata di erbacce, vive la viperina: pianta con peli setolosi, rigidi, pungenti e con foglie oblunghe ed arcuate protette anch'esse da una fitta peluria.
Se tu la sfiori inavvertitamente, risponde subito anche ad un tocco leggero con una punzecchiatura non dolorosa ma che sa di avvertimento.
Pensi subito 'Ha cattivo carattere questa qua' e poi quando ne conosci il nome 'Non poteva che avere il nome di una serpe!' ; infatti il suo appellativo deriva dal greco 'echis' - vipera.
Quando però tutto lo stelo comincia ad allungarsi formando una specie di piramide, che si sviluppa in un'infiorescenza composta da foglie poste ad intervalli regolari, alla cui ascella che li avvolge quasi a proteggerli, sbocciano i fiori, resti un po' sorpreso da tanta grazia.
Essi non hanno spine aguzze, ma tenere corolle color blu cielo di montagna, aperte a campana e derivanti da boccioli fiorali rosati: è una bellezza da contrasto, ma sempre di bellezza si parla.
La corolla irregolare si dispiega all'indietro con i suoi 5 lobi di diversa ampiezza, quasi a mettere meglio in mostra i suoi lunghi stami rosati e il pistillo biancastro che s'affacciano con l'aria di chi dice 'Oh, com'è bello il mondo!'
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