(Sedum album)
(dialettale: )
Nelle crepe delle rocce calcaree, dove l'acqua non ristagna e altre piante non allignano, prosperano gli estesi cuscini della borracina bianca che intreccia e fa penzolare i suoi fusti grassi, ma fragili, contorti e rosseggianti.
La piantina non ha trovato di meglio che ricoprire buona parte del suo corpo, esposto spesso al sole diretto e alla fame di qualche animale, di sfumature rossastre dovute alla presenza di pigmenti protettivi, quasi si spalmasse una crema solare o si riempisse di sostanze respingenti.
Anche le foglioline, di forma oblunga, quasi cilindrica e consistenza carnosa, hanno una funzione molto importante: sono come vesciche ripiene d'acqua, un'acqua resa densa e ricca di mucillagini in modo che difficilmente possa evaporare, anche se l'esposizione è tale da essere sempre in pericolo di disseccamento.
L'infiorescenza , composta di molte cime ramificate appaiono alla sommità di steli più alti degli altri, lievemente incurvati e portanti poche foglie alterne: ogni corolla stellata conta 5 piccoli petali appuntiti, bianchi con leggere striature scure.
Lo stilo è bianco, circondato da 10 stami con antere purpuree, ben tesi verso l'esterno, due per ogni petalo.
Il desiderio di vita di questo sedum è talmente prepotente che anche soltanto qualche sua foglia staccata o un frammento del suo fusto possono radicare lì dove cadono.
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