(Alnus glutinosa e incana)
(dialettale: arnér)
Ontano bianco o nero? Nella stagione invernale la risposta non può essere immediata perché le foglie, che ne aiuterebbero l'identificazione, sono ai suoi piedi sotto forma di tappeto occultato da un leggero strato nevoso.
Ma sia l'uno che l'altro, in genere con aspetto arbustivo, crescono nelle vicinanze di ambienti periodicamente inondati o paludosi e mostrano grigiastri rami contorti, quasi braccia vegetali snodate che sembrano voler afferrare chi passa loro accanto.
Allo stesso modo precocemente ostentano gruppi di 3-5 amenti maschili bruno violacei, i quali sono spuntati a novembre ed a gennaio sono diventati allungate collane composte da un gran numero di minuscoli fiori con antere gialle sui loro 4 stami.
Invece, come s'addice alle femmine, molto più modesti sono i fiori di questo tipo, simili ad ovetti abbarbicati ad un altro ramoscello di solito posto più in alto rispetto agli amenti dello stesso ramo.
Lentamente s'ingrosseranno dando origine ad un panciuto frutto, chiamato strobilo, una struttura formata da brattee legnose ospitanti piccoli semi con strette ali, i quali continueranno a soggiornare sulla pianta fino allo svilupparsi delle foglie nuove dell'anno successivo, come se fossero riluttanti ad abbandonare la pianta madre.
Sarebbe bello credere che fosse veramente così e forse è proprio per questo che l'ontano rappresenta il simbolo dei sentimenti che non muoiono; più prosaicamente deve questo riconoscimento al fatto che il suo legno resiste per molto tempo se posto nell'acqua e così fu utilizzato dagli umani fin dal lontano tempo delle palafitte.
Nessun commento:
Posta un commento