(Thephroseris longifolia)
(dialettale: )
Essendo abbastanza vistosa forse questa pianta non poteva essere chiamata 'Cenerentola'; per essa è stato scelto un appellativo più misterioso e complesso 'Thephroseris' il cui significato però è lo stesso: 'color della cenere', per quella sfumatura grigiastra che la rende distinguibile, ancor prima della fioritura, tra la vegetazione dei pendii asciutti o dei prati soleggiati.
Foglie più lunghe che larghe, alternate lungo i fusti, tendenti verso l'alto, forniscono per la loro lanosità un'idea di morbidezza e di pace solo apparente, perchè i margini dentati e l'attorcigliamento delle foglie fanno pensare a una qualche lotta per la sopravvivenza.
Prepotente appare il gambo che sostiene l'infiorescenza: sovrasta autorevolmente l'insieme delle foglie con la sua grossezza, accentuata da costole parallele, longitudinali, atte a sostenerne il peso.
Da questo si dipartono alcuni peduncoli bianco-lanosi, avvolti talvolta da una trama ragnatelosa, i quali sostengono un involucro squamoso su cui s'aprono fiori giallo dorati, così luminosi da rivaleggiare con il sole.
Come in altre asteracee, sul bordo circolare sono esposti i fiori a linguetta, formata da un prolungamento del tubolo e, non poteva essere diversamente, sono solo femminili; nel centro s'affollano i fiori a tubo con 5 lobi, bisessuali, quindi con 5 stami ed un solo stilo.
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