(Corylus avellana)
(dialettale )
Molto
abbondante la presenza di questi arbusti in Valpiana: formano macchie
anche piuttosto estese e talvolta sviluppano così tanto il tronco e
la chioma da assomigliare ad alberi.
Sui
rami spogli i fiori maschili e quelli femminili hanno origine da
gemme diverse: i primi, che compaiono già nell'autunno precedente, a
gruppi di tre, cinque elementi, pendono come lunghe frange dorate,
flosce ed ondeggianti, simili a spighe rovesciate.
I
fiori femminili sono piccole gemme ovali da cui fuoriescono minuscoli
ciuffi rossastri e ricurvi, appena visibili.
Il
granulo di polline che riesce a penetrare nel fiore femminile sosta
all'interno di esso fino a maggio circa, quando avverrà, se le
influenze climatiche esterne saranno favorevoli, la fecondazione
dell'ovulo e l'avvio della formazione della nocciola.
Fin
dall'antichità il nocciolo è stato indicato come simbolo di
eternità e quindi di 'giovinezza, salute, gioia'. E difatti a questo
fanno pensare i suoi amenti spavaldamente pronti a ballare al vento,
anche se i piedi delle piante sono ancora sepolti sotto la neve e se
le basse temperature sembra li facciano rabbrividire.
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