(Lonicera caprifolium)
(dialettale: ciuciabec)
I fusti troppo lunghi o deboli s'ingegnano in mille modi per conquistarsi un posto al sole: quelli del caprifoglio, senza scrupoli, s'appoggiano alle spalle altrui avvolgendosi a spirale intorno al primo sostegno che incontrano nelle siepi dove vivono.
Nella loro ascensione s'avvolgono da sinistra a destra, cosa che perseguono con ostinazione anche se tenti di far loro cambiare direzione: ognuno ha i suoi gusti nell'eterna geometria della natura!
Lungo queste liane, che lentamente si sollevano aggrovigliandosi, appaiono foglie verdi glauche dalla superficie impermeabile e di aspetto diverso: quelle in basso su rami senza fiori fuoriescono una opposta all'altra sul loro picciolo; quelle terminali sui rami con fiori si saldano alla base a formare come un collettino arrotondato attorno al fusto.
E sopra a questi vassoietti formati dalle due foglie congiunte stanno i boccioli rossicci che s'allungano a forma di clavetta, finché s'aprono mostrando delle corolle bilabiate le cui labbra s'allontanano arricciolandosi in direzione opposta come la barba e le corna di una capretta.
Tra loro 5 stami molto lunghi fanno poi la loro apparizione e via via orientano le antere da una posizione verticale ad una orizzontale, mentre la pianta cerca di esporre questa sua 'merce' disponendo anche i fiori orizzontalmente a raggiera ed allungando le porzioni di fusto che stanno tra un giro e l'altro di fiori.
Ulteriore invito è il profumo, acuto e delizioso, tale da attirare gli insetti, soprattutto la farfalla Sfinge. In due giorni il tutto sarà concluso:rimarrà lo stilo che riceverà il polline da altre piante mentre i petali da rosei diventeranno giallo-avorio e poi cadranno ricoperti di macchie brune.
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