(Maianthemum bifolium)
(dialettale: )
Nei posti ombrosi dove poco altro regna, questa pianticella rustica, mediante il suo rizoma lungamente strisciante, mostra una buona capacità di invasione di spazi talvolta abbastanza ampi; non per nulla è soprannominata 'gramigna', anche se poi 'Parnasso' sembra attribuirle una patente di nobiltà o di esotismo.
Inizialmente si manifesta con un'unica foglia su un lungo picciolo, a cui segue la formazione di uno stelo corto ed esile sul quale si dispone una coppietta di foglie verde chiaro a forma di cuore allungato.
Infine sulla parte terminale appare un'infiorescenza con tanti fiori minuti ma vaporosi, color bianco lucido con 4 tepali distanti tra loro e tendenti a curvarsi.
Tra di essi sporgono 4 stami con antere arrotondate che fanno corona ad una specie di urna che s'assottiglia nello stilo cereo.
Il suo profumo è delizioso, ma talvolta inganna sulla bontà di chi lo emana: infatti la gramigna di Parnasso è una specie tossica.
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