(Linaria vulgaris)
(dialettale: )
Gli inglesi guardando la linaria dicono 'butter end eggs- burro ed uova', per il colore bianco. giallo, arancione della corolla: a me verrebbe da dire 'gelato al limone ed albicocca', tale è la freschezza, anche sotto il caldo sole estivo, della sua infiorescenza a grappolo che spicca sul lungo gambo dalle foglie color glauco.
Parente povera della 'bocca di leone' dei giardini, cresce sviluppandosi da un gracile rizoma che viaggia sotto il pelo della terra alla ricerca di luoghi idonei dove fissarsi e far apparire i suoi fusticini fogliosi.
Essi sono ricoperti di lunghe foglie lanceolate, disposte tutt'attorno al gambo e alternando le posizioni per non ombreggiarsi a vicenda.
Come per la bocca di leone, basta premere leggermente ai lati della corolla ed essa spalanca la fauce; gli insetti, che non hanno dita, s'appoggiano su 2 sporgenze simili a cuscinetti del labbro inferiore e con il loro peso fanno scattare il meccanismo di apertura predisposto, dopo di che scompaiono in parte dentro questa boccuccia per essere infarinati a dovere di polline.
Il desiderio di produrre semi è tale che, se le si taglia la prima infiorescenza, al di sotto si sviluppano dall'ascella delle foglie altre spighe fiorali e si può ripetere più volte quest'operazione.
I fiori, appoggiati su calici campanulati divisi in 5 lobi verde chiarissimo, mentre di fronte mostrano una serie di rigonfiamenti corrispondenti al labbro superiore suddiviso in 2 parti e l'inferiore in 3, sul retro hanno un prolungamento sottile e molto allungato.
Nell'insieme ti par di vedere una ben strana faccia e forse è questa somiglianza che le ha fatto attribuire anche l'appellativo di 'erba strega'.
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