(Dianthus superbus)
(dialettale: )
Brio: è quello che comunica il garofano a pennacchio, dalle bizzarre sfrangiature che hanno il potere di farci tornare ad epoche remote, a corti favolose dove eleganti arazzi portavano impresso il profilo di questo fiore talvolta trasformato dalla fantasia della ricamatrice.
Anche la tenacia può essere una sua parola chiave: cresce infatti di preferenza in luoghi assolati, spesso nelle fessure su rocce nude emergenti e non sempre si capisce dove vada a reperire quel che gli serve per vivere. La ricerca per rinvenire acqua e sostanze deve essere ben lunga e faticosa.
Però risparmia sugli steli, gracili e pendenti e sulle foglie allungate, sottili, magroline, di un verde assai sbiadito, ma non sulle corolle gentili e delicate.
I fiori sfoggiano 5 petali leggermente rosati piumosi ed intagliati oltre la metà del lembo, frangia che s'estende fin quasi all'unghia che è la parte sottile che s'incastra nel calice allungato e cilindrico con 5 sepali.
Al centro 10 stami liberi e 2 lunghi stili rafforzano l'idea di leggerezza e di raffinata semplicità dell'insieme. Inoltre c'è il profumo, fragrante come un bel ricordo, ritenuto un tempo utile per nascondere l'odore delle candele e per tenere lontane le tarme o per difendersi dalle pestilenze.
'Fiore di Zeus' è stato denominato ed è veramente un fiore degno di un dio.
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