mercoledì 8 maggio 2024

Ciliegio selvatico

(Prunus avium)

I boschi freschi della Valpiana si schiariscono e s'illuminano di maggio per la presenza di molti ciliegi selvatici, talvolta anche molto annosi ed imponenti.
La pianta è un bell'albero che cresce diritto con rami d'accrescimento e ramoscelli bruni recanti foglie e organi riproduttori che prima mostrano cespi serrati di boccioli protetti dalle guaine verdastre del calice e poi s'aprono in corolle tremule.
 

Pendono da lunghi peduncoli e si dischiudono tutti nello stesso periodo di tempo dando al ciliegio l'aspetto di una nuvola candida e leggera caduta dal cielo.



Dai sepali del calice a punta acuta che si ripiegano all'indietro fanno capolino 5 petali bianchi un po' stropicciati con al centro un ricco bottone di stami giallicci che fanno corona ad uno stilo verdastro e l'ovario posto in posizione preminente rispetto al loro livello di inserzione.


Tutto è pronto perché le api impollinatrici li visitino e possa così aver avvio il frutto che è una bacca più o meno scura, con succo rossastro, dal sapore dolce, vera tavola imbandita per i volatili, non a caso il nome è 'ciliegio degli uccelli'.
Il fiore è simbolo di una virtù che sembra dimenticata al giorno d'oggi, la buona creanza, la cortesia, e in Giappone, paese dove vi è una vera adorazione per questa pianta, è anche indice di grazia, integrità morale e modestia.

E i giapponesi dedicano poesie alla sua bellezza:

'Cadono i fiori di ciliegio
sugli specchi d'acqua della risaia:
stelle,
al chiarore di una notte senza luna'.



Geranio volgare

(Geranium molle)

Il geranio molle, denominato in questo modo per le sue foglie così morbide al tatto da sembrare velluto, addolcisce con la sua presenza i prati asciutti e i margini sabbiosi delle strade dove cresce facilmente, nonostante l'aridità rappresenti in questi luoghi un costante pericolo.


Ma la pianticella sembra in grado di evitare a lungo i danni da essiccazione utilizzando vari espedienti, tra cui lo sviluppo di una gran quantità di peli lungo i fusti, sulle foglie e sul calice con lo scopo di controllare la temperatura delle foglie, regolando eventuali eccessive perdite d'acqua e riflettendo l'irradiazione solare.
Queste foglie così efficienti, che formano consistenti rosette basali, mostrano una suddivisione complessa in più lobi, ciascuno dei quali ulteriormente dentato o anche profondamente diviso, quasi come un pizzo prezioso.
Dalla parte opposta delle foglie crescono steli dove a gruppi si aprono dei fiori e ciascuno ha 5 sepali sottostanti 5 identici petali rosei cosparsi di venature più scure che si irradiano dalla base come linee guida per gli insetti, i quali forse sono in grado notare anche dei segni che gli umani possono vedere solo ai raggi ultravioletti.



Al centro del fiore lo stimma è circondato da 10 stami suddivisi in 2 anelli da 5 e alla sua base sono collocati 5 organi che in seguito danno origine ai frutti a 'becco di gru'.
Una volta maturi, si scompongono in 5 porzioni, ciascuna provvista di un lungo filamento il quale,quando i tessuti di seccano e si contraggono, scatta allontanando le singole parti in modo che i semi possano uscire.
Una scatola a scatto con aperture automatiche davvero sorprendente!