La lattuga dei boschi, abbastanza opportunista, sfrutta per la sua personale conquista del territorio, la costruzione di strade forestali e la presenza di muri e ruderi, purché attorno ci siano l'ombra umida di grandi alberi e un substrato calcareo derivante dallo sgretolamento di pietre ed intonaci.
Lascia in basso le sue poche e rustiche foglie, peraltro commestibili se giovani anche dagli umani, verdi sfumate di rosso, e suddivise in lobi angolosi con denti rivolti da tutte le parti e vistose appendici terminali perché più ampie e triangolari.
L'infiorescenza che sembra un velo a trama larga è un insieme di capolini, formati da uno stretto involucro cilindrico con brattee interne lineari ed esterne minuscole; lungo il bordo circolare spiccano 5 lingue con l'apice suddiviso in 5 denti aguzzi, che sono l'accrescimento di uno dei lobi dei fiori inseriti tra le brattee, dotati di stami e pistillo.