Modesta erbacea annuale a cui nessuno bada se non per eliminarla dagli orti e dai giardini, il senecione comune germina e si sviluppa nelle zone coltivate, ma anche ai bordi delle strade e dei sentieri, nelle zone sassose e dove le piante sono rade, in genere segue l'uomo civilizzato ovunque si trasferisce.
Umile sì, ma non certo privo di difese: infatti tutte le sue parti sono tossiche, tranne i semi per gli uccelli e le foglie per i conigli, si autofeconda e i suoi semi, che vengono prodotti almeno tre volte l'anno e sono numerosissimi, germinano tutti, e in buona parte anche quelli delle piante tagliate.
La disseminazione è prevalentemente supportata dal vento che elimina a poco a poco dai pappi gli acheni con il loro lungo vessillo piumato. Forse da questa somiglianza ai capelli bianchi di un anziano che a mano a mano, cadendo, lasciano vedere una testa spoglia è derivato il nome, da 'senex- vecchio uomo'.
I fiori che si riuniscono in diversi piccoli capolini sembrano bottoncini cilindrici, composti da un involucro rivestito da una prima serie di squame triangolari punteggiate di nero e da una seconda di forma allungata e ripiegate superiormente a nascondere i fiori anche per diverse settimane.
All'apertura spicca un assembramento di minuscoli fiori gialli a tubo che lasciano sporgere soltanto i 5 denti, nascondendo 5 stami e un unico stilo; talvolta reclinano verso il basso come se per la pianta rappresentassero un peso eccessivo, ma forse è un modo per evitare che si bagnino.