(Thephroseris longifolia)
Essendo abbastanza vistosa forse questa pianta non poteva essere chiamata 'Cenerentola'; per essa è stato scelto un appellativo più misterioso e complesso 'Thephroseris' il cui significato però è lo stesso: 'color della cenere', per quella sfumatura grigiastra che la rende distinguibile, ancor prima della fioritura, tra la vegetazione dei pendii asciutti o dei prati soleggiati.
Foglie più lunghe che larghe, alternate lungo i fusti, tendenti verso l'alto, forniscono per la loro lanosità un'idea di morbidezza e di pace solo apparente, perchè i margini dentati e l'attorcigliamento delle foglie fanno pensare a una qualche lotta per la sopravvivenza.
Prepotente appare il gambo che sostiene l'infiorescenza: sovrasta autorevolmente l'insieme delle foglie con la sua grossezza, accentuata da costole parallele, longitudinali, atte a sostenerne il peso.
Da questo si dipartono alcuni peduncoli bianco-lanosi, avvolti talvolta da una trama ragnatelosa, i quali sostengono un involucro squamoso su cui s'aprono fiori giallo dorati, così luminosi da rivaleggiare con il sole.
Come in altre asteracee, sul bordo circolare sono esposti i fiori a linguetta, formata da un prolungamento del tubolo e, non poteva essere diversamente, sono solo femminili; nel centro s'affollano i fiori a tubo con 5 lobi, bisessuali, quindi con 5 stami ed un solo stilo.
(Polygonum persicaria o persicaria maculosa)
Sul bordo dei fossi e delle cunette, ma anche nel bel mezzo degli orti e dei campi coltivati o a ridosso di ruderi si può intravedere il poligono persicaria, che pare stia bene in compagnia degli umani, accertata la sua disponibilità a mettere radici dove loro si insediano.
Qualcuno lo chiama salcerella, forse per la forma delle foglie, altri pollice della signora o piede rosso, altri ancora pettegola: e infatti un po' l'aria civettuola e falsamente ingenua e la tendenza ad intrufolarsi tra le altre piante, quasi a curiosare o ad origliare, ci sarebbero.
Di sicuro è molto vitale, tanto che qualche suo seme può rimanere nel terreno, pronto a germogliare, anche per 45 anni; oltretutto è un serbatoio di utili sostanze medicinali.
Forse è per questa sua robustezza che nel centro delle sue foglie lanceolate ed oblunghe si staglia una macchia scura a forma di V rovesciata, quasi a proclamare la sua vittoria contro le avversità. Ogni foglia è disposta in modo alterno sul fusto ed ha origine da nodi rossicci ben visibili, avvolti da guaine trasparenti con corte setole argentee sul bordo.
Tra la foglia e il fusto s'innalza un asse fiorale diritto che porta in cima un'infiorescenza cilindrica bianco rosea: i fiori che la compongono sono minuscoli e con parti non ben differenziate.
La corolla è infatti un insieme di 5 tepali, cioè foglie che simulano i fiori veri, imitandone forme e colori; all'interno sono disposti a spirale pallidi stami, da 4 ad 8, e i 2-3 stili saldati tra loro sono poco visibili.