martedì 9 luglio 2024

Platantera comune

(Platanthera bifolia)

L'orchidea platantera usa una strategia di richiamo degli insetti un po' dispettosa: confina infatti il suo serbatoio di nettare in fondo ad un lungo sperone filiforme, lievemente incurvato verso il basso,di cui ogni fiore, leggermente profumato verso sera, è fornito.
Pertanto solo farfalle dotate di estesi e sottili organi succhiatori sono ammesse a godere di tale dolcezza, pagandola con il servizio di trasporto in un altro sito del polline gelatinoso contenuto nelle logge dell'antera posizionata al centro di ogni fiore.


Un allestimento di scena  assai complicato, rilevabile anche nella struttura delle corolle bianche, quasi traslucide, i cui 6 segmenti sono disposti in modo eccentrico, tra cui spicca in modo particolare il labello nastriforme che pende come una lingua da una bocca spalancata e appunto bilanciato posteriormente dallo sperone allungato.


L'intrecciarsi nella spiga fiorale di lingue e speroni appare come un ricamo prezioso, bizzarro e sensuale, tanto che nei tempi andati si riteneva che nelle sue radici fosse conservato il ricordo delle parti anatomiche sessuali maschili.
Infatti il fusto nascosto sotto terra è composto da 2 radici modificate e ingrossate per immagazzinare sostanze di riserva, una più avvizzita, l'altra più turgida, di forma ovoidale.
La parte emergente si erge diritta, accompagnata alla base da una coppia di foglie intensamente colorate di verde, mentre piccole membrane accompagnano ogni peduncolo fiorale proteggendolo e sottolineandone il fresco biancore.

Timo selvatico

(Thymus serpyllum)

Come non raccogliere un fusticino fiorito di timo per annusarne quel fresco profumo che sa di montagna, di luoghi incontaminati,di rinnovamento salutare?
E difatti anche il suo nome greco 'thymon' lo indicava come l'arbusto più adatto a produrre il fumo fragrante durante i sacrifici.


Incontrare questa erbacea strisciante è abbastanza facile perché vive senza pretese su prati asciutti, nella ghiaia dei bordi stradali, sui muri a secco, in pratica dove poche sono le risorse a disposizione, che sfrutta opportunamente perchè da questo crescere rasoterra ad ogni nodo produce radici che s'affondano nel terreno e da cui poi s'innalzano i fusti.


Ma non s'accontenta di vegetare, diligentemente opera anche per ricoprire questi luoghi incolti con densi ed ampi tappeti di fiori bianchi o rosa disposti su strati di foglie minute, un po' pelose, dal verde sbiadito.
Ogni fiore è in compagnia di altri su spighe tondeggianti, è piccolo, con calice a tubo cilindrico che termina con 2 labbra, come la corolla che ha forma analoga, da cui sporgono 4 stami divergenti.


Piccola e strisciante come un rettile sì, ma non inutile: ha proprietà antisettiche tanto notevoli che fu definita 'antibiotico dei poveri'.
Si dice che una tazza d'acqua bollita con un rametto di timo, presa al mattino o lontano dai pasti, mantenga in buona salute; non solo, si favoleggia che, essendo la pianta amata dalle fate, chi la beve potrebbe ricavarne qualche mirabile visione.