Questa parente dell'arnica, della margherita, della calendula, che sembra occhi sfavillanti di gioia, abbellisce a lungo con le sue corolle dorate i prati e i pascoli poveri di sostanze e di acqua, dimostrandosi adattabile e robusta.
Il suo fusto diritto e solido, di un rosso attenuato dalla presenza di peli chiari, è bilanciato da foglie ellittiche disposte tutt'attorno, ruvide al tatto, con nervature reticolate che danno l'impressione di essere molto resistenti.
Come in altre asteracee, i fiori periferici, provvisti di lunghe linguette, contengono solo pistilli, mentre i centrali, formati da corolla tubolare a 5 denti sono dotati sia di stami che di pistilli e tendono a scurirsi dopo la fecondazione.