Ci sono piante che, per sfuggire ai rigori fatali dell'inverno, nascondono una parte del loro corpo, il fusto biancastro lungo e più o meno ingrossato, sotto terra dove regna una temperatura più dolce; ma esse hanno anche bisogno di luce, perciò appena la primavera fa sentire i suoi benefici effetti, ecco che appaiono sotto forma di filo verdastro, occhieggiano un po' e stabiliscono la direzione da prendere.
Una di queste è il convolvolo, il quale, infido e malandrino, nascosto nel terreno,continua a viaggiare con i suoi fusti colonizzando ampi spazi e prendendosi gioco di tutti perché, anche se si strappa la sua parte visibile appena esce dalla sua tomba, dopo pochissimo tempo ricompare.
E lassù si aprono le sue grosse bianche corolle a trombetta, composte da varie parti triangolari simmetriche, lucenti come porcellana. Una piega rilevata ed una infossata mettono in risalto questa struttura a imbuto e in fondo s'aprono 5 fori che sono in corrispondenza con un anello arancione che sta attorno all'ovario e che produce il nettare.