Nei prati umidi prospera senza risparmio il ranuncolo che a fine primavera illumina i prati con le sue rade infiorescenze di fiori color giallo brillante, riapparendo poi anche in autunno dopo un'eventuale riposo estivo della pianta perché ha subito il taglio della fienagione e perché non sopporta bene la stagione secca.
Non fa bene neanche agli umani ai quali può provocare dermatiti da contatto; l'unica a guadagnarci, soltanto guardando queste distese dorate, è la vista che si rallegra di fronte a tutta questa luminosità.
Da un breve rizoma esce un fusto cavo con portamento eretto attorno al quale s'affollano diverse foglie basali di forma pentagonale, suddivise in tanti lobi, a loro volta frammentati in parti appuntite di colore verde scuro.
Su peduncoli che si originano all'ascella delle foglie superiori compaiono fiori con 5 petali luminosi, a forma di cuore, nel cui fondo vi sono fossette di nettare; sotto sono sorretti da 5 sepali verde giallastro che cadono dopo la fioritura.
Inoltre, le antere che sono rivolte all'interno, all'apertura del fiore, torcendosi, si proiettano verso l'esterno in modo che le spore polliniche non penetrino nell'ovario dello stesso fiore: questo perché perfino la pianta sa che i figli nati da genitori privi di parentela sono più vitali e resistenti di quelli provenienti da genitori legati da affinità di 'linfa'.