Questa genziana che rallegra con i suoi eleganti steli inarcati e le profonde trombe blu dei suoi fiori i boschi umidi ed ombrosi di montagna sfoggia un nome che ricorda un personaggio importante: Esculapio, dio della medicina e figlio di Apollo, secondo la mitologia greca.
Ma, anche senza questa dote, sarebbe comunque apprezzata perché raggiunge il massimo sviluppo e la fioritura quando quasi tutti gli altri fiori sono in fase calante.
Su fusti molto alti, lignificati e cavi, tendenti a distendersi in orizzontale, arcuandosi leggermente, sta un bel filare di coppie di foglie lucide, opposte, lanceolate, percorse da un reticolo di nervature affossate.
E voilà: anche gli angoli più bui e tristi del sottobosco potranno cantare 'Nel blu, dipinto di blu'.