giovedì 19 settembre 2024

Pennacchio a foglie strette

(Eriophorum angustifolium)

Nei prati di torbiera e intorno a pozze di acqua stagnante di Valpiana, circa a inizio estate, s'accende una luce bianca che dura a lungo: migliaia di nappe leggere sventolano all'aria fra un tremolio di riflessi luminosi.


Sono le infiorescenze dell'erioforo o pennacchio a foglie strette, una pianta perenne assomigliante ad una graminacea, che forma ciuffi fitti di foglie coriacee, in genere abbraccianti gli steli lisci, così poco appariscente, da non essere notata.

Ma poi alla sommità di questi fusti, da guaine marronastre un poco gonfie, emergono ineguali peduncoli ruvidi che portano spighette dove sono disposti a spirale fiori maschili fusi a un fiore femminile; a maturazione, si trasformano da brutto anatroccolo a cigno, diventando soffici e lucide teste lanose.



Insieme a foglioline squamose che fanno da contenitori protettivi, questi fiocchi cotonosi, soprattutto in ambienti con clima molto freddo,  pare abbiano la funzione di aumentare la temperatura in modo che gli organi di riproduzione adempiano alla propria funzione.

Lentamente  questi candidi piumini sericei s'allungano, pronti a farsi portare dal vento insieme con i semi per ogni dove: a ragione quindi il  nome di questa pianta da umido significa 'portatore di lana'.


Trifoglio bianco

(Trifolium repens)
 
Dai nodi dei suoi steli striscianti il trifoglio bianco fa uscire radici che daranno origine a una pianta indipendente quando la pianta madre morirà. 
E in questo modo avanza lungo i prati, espandendosi ogni anno, pare, di circa una ventina di centimetri: una vera viaggiatrice!
Dai nodi si possono sviluppare anche le verdi foglie trifogliate, talvolta macchiate di bianco, leggermente dentate ai margini.


Sono 3 foglioline molto sensibili, in grado di proteggersi dalla perdita notturna del calore accumulato durante il giorno: da spiegate e ben distese, al sopraggiungere della notte, si sistemano in posizione di sonno, cioè si ripiegano una sull'altra e si raddrizzano verso l'alto, disponendosi in verticale.
Questi movimenti sono possibili per la particolare articolazione presente nei loro punti di inserzione, nella quale si verificano dei cambiamenti di turgore dovuti a variazioni di temperatura e di umidità dell'aria.
E sempre dallo stesso punto può uscire un peduncolo eretto, che raggiunge un'altezza superiore a quella delle foglie, il quale regge un'infiorescenza a palla, composta da un buon numero di fiori bianchi o lievemente rosati.



Odorano di miele in pieno sole per attirare le api, mentre di notte sono inodori. 
La corolla di ciascun fiore mostra 5 petali di forma e grandezza diverse e 10 stami leggermente collegati tra loro; terminata la fioritura, pende floscia assumendo una triste tinta bruna.