Si direbbe un tipo non soddisfatto dell'aspetto dei suoi fiori la carlina, che vive appiattita al suolo, ma non per questo desidera essere invisibile!
Infatti, da simulatrice esperta, fa in modo che le brattee superiori del suo capolino sembrino ligule dei fiori del disco i quali, a loro volta, appaiono simili a petali: doppio inganno quindi e anche aggravato dal fatto di colorirle con un bianco avorio di una brillantezza argentea.
Fanno corona al grande disco piatto, dove sono incastonati in profondi alveoli, dei fiori a tubo tutti uguali, sfumati lievemente di rosa o di viola, cui sono interposte numerose pagliette sottilmente frangiate.
Naturalmente tutta questa magnificenza deve essere protetta ed ecco che, quando il cielo si rannuvola o si scurisce per l'avvicinarsi della notte, le brattee si raddrizzano e s'incurvano sopra il centro del disco erigendo un tetto conico chiuso sul quale può diluviare senza pericolo per il deposito di polline sottostante.
Purtroppo questo sistema di autodifesa non è risultato valido nei confronti degli umani (hanno guanti coriacei loro!), i quali raccolgono la carlina per le sue proprietà medicinali, ma anche come cibo, ad esempio per farne marmellata.