sabato 23 marzo 2013

Elleboro

(Helleborus viridis)

(dialettale: scaca-pedoci)


Alla base di alberi ed arbusti appena appena in via di risveglio, nel suolo gelato sanno farsi strada precocemente gli ellebori.

Molto rustici e spontanei, crescono in zone umide ed ombrose, riconoscibili per il fatto di sfoggiare un abito così verde, che più verde non si può, dato che sono completamente verdi dalla testa ai piedi: un cenno di speranza in un terreno ancora spopolato.

I fiori peduncolati giallo-verdastri, leggermente profumati, sono composti da cinque brattee, sepali del calice, disposti a corona intorno ai numerosissimi stami e ai pochi pistilli centrali.


All'interno si nascondono altri dieci, dodici elementi verdognoli, di forma strana, come cornetti fissati per la punta ed aperti in alto: essi rappresentano la vera corolla la quale, essendo seminascosta, è la particolarità di questa specie. In pratica quelli che sembrano petali sono foglie trasformate. Che inganno!


E ingannevole risulta anche il suo succo che contiene un veleno molto potente, per cui risulta ben adeguato il suo nome che significa 'cattivo cibo'.