(Parnassia palustris)
(dialettale: )
In un luogo ricco di ambienti umidi e torbosi come la Valpiana, la parnassia trova il suo habitat ideale e la località, già bella di suo, lo diventa ancor di più per la presenza di questa pianta che ricorda nel nome un monte della Grecia, sede, secondo gli antichi, della bellezza e della grazia.
Piuttosto piccola, ma perenne, essa non ama il caldo: la si trova quindi anche a ragguardevoli altezze e fino alle zone più fredde dell'emisfero boreale.
Dal rizoma rossastro ha origine un cespo di foglioline cuoriformi, sospese ad un lungo picciolo e, a metà del sottile fusto centrale, un'unica foglia verde chiaro l'attornia con eleganza.
Alla sommità sta una gemma pregiata solitaria, una vera gioia per l'occhio se ci si sofferma ad osservare i suoi particolari elementi decorativi: 5 petali ovali bianchi sono venati da linee così trasparenti da parere azzurrine e così ordinate da seguire passo passo un percorso parallelo al contorno, dotando la corolla di leggere increspature.
Essi racchiudono 5 stami sterili, trasformati in ciuffetti di lucide ghiandole gialle, appuntati come spilli e simulanti la presenza di nettare; a questi s'intercalano i veri 5 stami rosei con grosse antere curvate sull'ovario quasi in atteggiamento protettivo.
A maturazione avvenuta, si distendono come raggi, mettendo in evidenza il grosso ovario dalla forma di coppa rovesciata, coronato sulla punta da 4 stimmi senza stilo a formare una ulteriore minicorolla: la purezza delle linee e l'essenzialità delle tinte ne fanno un esempio di perfetta armonia..