(Salvia glutinosa)
(dialettale: salvia dala)
Lungo i bordi dei sentieri o dove il bosco è stato diradato si propaga la salvia gialla, dall'aspetto rustico e un po' scontroso, forse per tutti quei peli che la rivestono e che riflettono la luce del sole; in ogni caso difficilmente la si associa alle salvie da cucina o a quelle decorative da giardino.
Ma essa pare non rassegnarsi a questa disattenzione e, se la tocchi, sembra volerti trattenere: infatti le grandi foglie con picciolo scanalato e i fusti eretti, oltre a farti sentire questo rivestimento peloso, s'appiccicano con una certa insistenza.
Qualcuno ipotizza che tale emissione di sostanza vischiosa sia un espediente usato dalle foglie per evitare l'eccessiva traspirazione quando la temperatura s'innalza troppo, altri che abbia una funzione di difesa contro eventuali animali intenzionati ad assaggiarla.
I fiori si dispongono, allo stesso livello, attorno all'asse fiorale, in numero variabile per ogni giro che si ripete più volte fino alla sommità; i primi a fiorire sono quelli disposti più in basso ed aprono una grande bocca.
Nella parte inferiore 3 grandi petali gialli , saldati tra loro, con il centrale proteso in avanti e frangiato, mettono in mostra macchie bruno rossastre distribuite un po' dappertutto; superiormente 2 petali uniti formano un tettuccio a protezione degli stami a bilanciere e del pistillo che sporge come la lingua di un rettile.
Questa corolla fuoriesce da un calice campanulato e con sepali di diversa lunghezza, collegato al punto di inserzione con piccioli ricurvi che spuntano tra coppie di minuscole brattee.
L'intenso odore aromatico fa pensare che abbia le stesse qualità medicinali delle altre salvie; in tal caso anch'essa è un''erba sacra', perché salva e guarisce.