(Genista janvensis)
(dialettale: galet)
Sul terreno arido all'interno di muretti assolati sono adagiati dei cuscinetti che espandono una luce solare luminosa, però di origine vegetale.
Sono i fiori di una delle tante varietà di ginestra, chiazze vistose abbarbicate in condizioni disastrate, ma anche così leggeri da dare l'impressione di essere sul punto di spiccare il volo.
Questo perché le corolle richiamano l'aspetto delle farfalle ad ali aperte: l'insieme è formato da un calice largo a tubo, 5 petali liberi, 10 stami uniti insieme tranne uno e un pistillo con lungo stilo ricurvo.
La struttura dei petali deve essere stata progettata da un abile ingegnere: infatti il petalo superiore è ampio e vistoso, quasi in verticale; i due laterali, le ali, sono uguali tra loro e i 2 inferiori più corti s'allungano orizzontalmente facendo aderire i margini sotto in modo da formare come una barchetta aperta superiormente.
Le ali sono fissate ai lati della barchetta con sporgenze che s'incastrano in apposite cavità e, nel caso in cui un insetto si posi su di esse, sono in grado di trasmettere il peso anche alla barchetta-carena.
Ciò fa liberare gli stami dal dispositivo a molla che li tiene lì nel fondo e, incurvandosi di colpo verso l'alto, lanciano contro l'addome dell'animale il polline.
Un meccanismo perfetto!