venerdì 12 aprile 2013

Fior di stecco

(Daphne mezereum)

(dialettale: fior de stec)


Lo vedi da lontano nel bosco ancora spoglio: su un rametto grigiastro che appare morto, magari anche un po' piegato dalla neve invernale, spicca un grappolo di fiori rosei che sembrano fatti di carta o di plastica, come quelli che ornano le vetrine dei negozi nel periodo primaverile.




Nessun frammento di verde a sottolineare questi mazzetti di 3 fiori a forma di calice con 4 sepali che stanno ben distesi a mostrare 8 stami giallastri che occhieggiano in centro.




Sul punto di innesto con il ramo ogni calice è delimitato da brattee brunastre cosparse di peli quasi a protezione di questo tubo che sembra allungare il collo per dire 'desidero piacerti,.



E siccome non sono molti gli insetti viste le temperature fresche, la pianta si prova in tutti i modi ad attirare quei pochi spandendo un profumo abbastanza intenso ed offrendo la dolcezza del suo nettare nascosto.


Poi, come ogni essere, ha anche il suo lato negativo, perché la corteccia è irritante e i suoi frutti sono velenosi. Ha avuto un nome di ninfa ,'Dafne .- lauro', senza esserlo, ma solo per il fatto che le sue foglie gli sono simili..