(Campanula rapunculoides)
(dialettale: canpanela)
Si presenta diritta e in formazione armonica, con una lunga linea retta di fiori, tinteggiati d'un pallido azzurro, tutti uscenti da una stessa parte rispetto allo stelo, ordinatamente uno sopra l'altro come tanti soldatini con in testa un cappuccio dai lembi ricurvi.
Si va da quello più in basso il quale, già aperto, mette in mostra la sua campana lievemente cigliata con 5 lobi triangolari cosparsi da segni convergenti simili a rughe.
Nella penombra perlacea del fondo stanno acquattati 5 stami dalle lunghe antere giallastre e un grosso pistillo della stessa tinta sfumata della corolla.
Ogni fiore, collegato al fusto da un peduncolo ricurvo e sostenuto da un calice a lobi lunghi e sottili rivolti all'indietro, sembra là là per suonare, non si sa se a festa o da morto.
E non a caso nei tempi antichi qualcuno, evidentemente non affascinato dall'aspetto fresco e gaio della sua infiorescenza, gli ha affibbiato il nome di 'campana dei morti', temendo quasi di dover sentire il suono di lugubri rintocchi.
E talvolta davvero l'aspetto inganna: pare lieve e delicata questa pianta, ma, provvista di stoloni striscianti e robusti e di semi che germinano con facilità, avanza tra la vegetazione imponendo con la forza la sua ordinata e militaresca presenza.