lunedì 20 maggio 2013

Mughetto

(Convallaria majalis)

(dialettale:     )


Lo stare sprofondati sotto la terra è il mezzo ideale per sottrarsi ai danni da freddo: adotta questo stratagemma anche il mughetto, un'erbacea perenne il cui fusto notevolmente ingrossato si dirige orizzontalmente nel terreno portando radici, foglie ridotte a squame e gemme che aspettano il calore primaverile per uscire allo scoperto.

Ed è ancora così elevato il timore per le gelate che le foglie, nate direttamente da branchie laterali del rizoma, rimangono per lungo tempo arrotolate a spirale su se stesse a protezione dello stelo con i fiori in formazione.


Grandi e slanciate come ali d'uccelli si librano poi con il loro verde lucente verso l'alto quasi ancora a riparare i pedicelli incurvati, attaccati uno dopo l'altro al gambo, ai quali sono agganciati i fiori, dapprima verdastri, poi bianchi e cerosi, a forma di piccolo orcio con i bordi arricciati.


Non vi è distinzione in essi tra calice e corolla, sono 6 tepali saldati tra loro che non lasciano fessure dove l'acqua potrebbe penetrare a rovinare il deposito di polline, ma hanno un'apertura inferiore da cui si sprigiona un raffinato ed intenso profumo, tanto che i francesi l'hanno chiamato 'muguet' da 'noix musquette', la noce moscata.


E proprio in Francia questo fiore a campanella è diventato sinonimo di un uomo che ostenta la sua raffinatezza, che vuole far colpo, come farebbe produrre colpi di starnuto la polvere essiccata del rizoma di questa pianta velenosa.