(Cephalanthera longifolia)
(dialettale: )
Si può attendere per molti giorni che la corolla di questa piccola orchidea si apra, ma niente, al massimo la socchiude solo un pochino nelle ore centrali della giornata; fa immaginare che sia sempre imbronciata, una piccola testa ostinatamente restia ad un contatto più intimo.
Eppure è bella e complessa la struttura dei suoi fiori bianchi, irregolari, disposti lungo il fusto a cui aderiscono mediante gambi che sembrano rinforzati o attorcigliati su sé stessi; al di sopra svettano 3 tepali esterni arrotondati, più in basso 2 lunghi e appuntiti che nascondono il labello centrale che sembra un sacco con entrata tinta di giallo e bordi rivolti all'insù.
All'interno stami e stilo sono concresciuti: un solo stame è fertile,mentre gli altri sono atrofizzati o trasformati; quindi l'impollinazione diventa un problema data anche la mancanza di nettare e profumo, per incentivare le visite.
La pianta aspetta e spera prolungando la fioritura per un periodo molto lungo e meno male che non è una parassita, come dimostrano le sue belle foglie verdi disposte ordinatamente a due a due opposte su nodi successivi fin sotto il primo fiore.
Non avendo quindi la certezza di riprodursi per seme, visto che le serve pure la presenza di specifici funghi per la germinazione, sa farlo anche per via germinativa usando le gemme del suo rizoma.