(Lysimachia vulgaris)
(dialettale: )
Che bel nome 'mazza d'oro': fa pensare a qualcosa di molto prezioso; ed in effetti le infiorescenze di questa pianta, che sembrano campanili dalla struttura piramidale, svettanti orgogliose nella loro veste giallo intenso, trasmettono anche una sensazione di forza e di sicurezza.
I fiori, disposti a gruppetti su corti peduncoli, uscenti in corrispondenza di 3 foglie che li accompagnano fino all'ultimo raggruppamento all'apice, e avvolti da calici con punte aguzze bordate di rosso, aprono corolle campanulate con 5 lobi.
Appaiono a fine estate e contrastano vivamente con la parte inferiore dei fusti, sui quali a distanze regolari si distendono, a 3 a 3, foglie lanceolate con margine ondulato e nervature molto rilevate, il tutto sottolineato da un verde scuro lucente, sintomo di forte rigoglio.
E difatti questa Lysimachia, prima di mostrare la sua dorata fioritura, aspetta di essersi ben ambientata nel luogo scelto che di solito è in prati umidi o al margine di canneti e corsi d'acqua.
Invia da un primo rizoma un lungo stolone, elastico e superficiale ad indagare nelle vicinanze, facendolo fissare con nuove radici e sviluppare un fusto foglioso da cui parte un nuovo stolone ed avanti così finché si forma una bella colonia di robusti ed ingombranti steli pronti a produrre anche i fiori.
Il nome ricorda un medico greco dell'antichità, Lisimaco, e pare che la pianta fosse ritenuta capace anche di scacciare gli insetti, tanto che si appendeva al collo degli animali per liberarli dal fastidio della presenza di questi fastidiosi ospiti o si bruciava nelle case ritenendo il suo fumo un buon repellente.