(Sanguisorba minor)
(dialettale: pimpinela)
'Bere il sangue' è il significato del nome Sanguisorba, ma non perché la pianta sia un vampiro; la sua infiorescenza appare comunque misteriosa ed indecifrabile, quasi una testa reticolata percorsa da sfumature rossastre: nell'antichità è forse bastato questo 'segno' per assegnare alla pianta particolari capacità antiemorragiche e cicatrizzanti.
Del resto questo capolino fiorale sferico riserva diverse sorprese: infatti è come un armadio dove sono ordinatamente disposti i singoli piccolissimi fiori a seconda della loro funzione.
Nella zona superiore sono adagiati soltanto fiori femminili, nudi perché portano il solo ovario con stimma piumato roseo o rosso.
Al centro se ne stanno fiori completi nei loro componenti sessuali maschili e femminili, con stami rannicchiati all'interno e nessun accenno di corolla e petali.
In basso stazionano fiori maschili, in pratica stami sporgenti e penzolanti con antere gialle, il cui polline è affidato al trasporto sulla sommità di altri fiori dal vento.
Ognuno è accomodato in una specie di coppetta verdastra che sarebbe il calice, il quale s'apre mostrando 4 sepali ovali con qualche sfumatura porporina.
Ornamentali sono anche le foglie composte, sul cui asse centrale convergono numerose foglioline ovali, dentellate ai margini, il cui odore è simile a quello del cetriolo; e sono proprio le foglie giovani e tenere a divenire gradevole elemento nelle zuppe di verdure selvatiche, nelle salse e nelle bevande aromatizzate rinfrescanti.