(Allium carinatum)
(dialettale: ai de le strighe)
Crescendo in prati aridi ed incolti, tra alte erbe soffocanti, non si può pretendere molto da questa bulbosa, parente dell'ortaggio degli orti ben più grosso e vistoso in tutte le sue parti; l'aglio delle streghe però si distingue per la sua strana infiorescenza.
Sembra una capigliatura spettinata ed aggrovigliata dove i fiori di un delicato color lilla, appesi a lunghi peduncoli, possono essere rivolti in alto, in basso, obliquamente, formando incroci intricati.
Fuoriescono da minimi spazi tra grani cuoriformi verdastri che sono bulbilli, i quali nel momento opportuno si lasceranno cadere a terra per originare nuove piante: una delle solite intelligenti soluzioni al problema della sopravvivenza.
Questa meraviglia è inizialmente tutta avvolta da due brattee asimetriche che poi si distendono in direzioni opposte formando come la carena di una barchetta con punte affusolate e quasi trasparenti.
I 6 tepali assemblati come un fodero troncato in base lasciano penzolare stami con antere porporine che fanno corona ad uno stilo ancor più lungamente sporgente.