domenica 21 aprile 2013

Aglio orsino

(Allium ursinum)

(dialettale:  ai de can)


L'aglio è ritenuto una pianta profumata o puzzolente, a seconda dei punti di vista; 'rosa degli dei' per alcuni, 'rosa fetida' per altri; sarà in parte per l'odore acre, persistente che aleggia attorno ai suoi degustatori abituali, trasudando perfino dai pori della pelle, che l'uso di mangiarlo in abbondanza non era considerato di buon gusto nella buona società.


A ciò non hanno mai badato gli orsi i quali, al termine del letargo invernale, se ne nutrono per depurare l'organismo  e per aumentare la produzione di anticorpi direttamente coinvolti nella distruzione di microrganismi estranei penetrati nel corpo ed a questo si riferisce il termine 'ursinum - dagli orsi'.

Perenne, dal suo organo di riserva, un bulbo oblungo-affusolato che vive diversi anni, partono direttamente sia le foglie che i fiori su di un lungo peduncolo color alabastro; le foglie appiattite, scanalate e cave si sviluppano fitte fitte e di un intenso verde cupo, prima dei fiori.


I fiori compaiono avvolti da un'ampia brattea simile a carta, a 2-3 valve,una specie di scrigno a cappuccio di elfo, che  al momento opportuno si lascia cadere facendo emergere un'ombrella  rada di fiori bianchi, ognuno con  6 tepali sottili ed allungati valorizzati da altrettanti vistosi stami.


Nel Medio Evo l'aglio fu farmaco multiuso e talismano per scacciare la cattiva sorte: in effetti basta contemplarne una distesa fiorita in un giorno di sole e respirarne gli effluvi per sentirsi più vitali e quindi più felici.