martedì 27 agosto 2013

Erba amara dei boschi

(Tanacetum corymbosum)

(dialettale: erba amara)

Vista da lontano la qualifichi subito per una margherita, ma poi scopri che l'infiorescenza non è un unico fiore, ma un insieme di corolle sostenute da peduncoli che hanno origine da punti diversi di inserzione  su un fusto alto, rigido  e scuro.


Può passare molto tempo, anche un mese, ed è sempre là che svetta indomita, in buone condizioni e soltanto l'intervento di una falce può abbatterla: che sia immortale?


Si tratta dell'erba amara dei boschi, e di questa qualifica volgare non dubiti perchè la sfumatura di un verde severo delle foglie, contornate per di più di bruno fa sospettare che non sia molto appetibile ; difatti poi vieni a sapere che i capolini essiccati e ridotti in polvere possono essere utilizzati come blandi insetticidi.

Anche il lieve odore aromatico che emana ti fa stare all'erta,  nonostante l'aspetto delle infiorescenze inviterebbe alla tranquillità dei semplici.


Lungo tutto il margine esterno di ogni agglomerato floreale sono posizionati bianchi fiori con corolla a tubo che termina a nastro dentellato all'apice; al centro ecco risplendere i gialli, a tubo con margine a 4-5 denti, all'interno dei quali 5 stami con filamenti liberi sono disposti in modo da abbracciare con le antere l'unico stilo cigliato.