domenica 2 giugno 2013

Botton d'oro

(Trollius europaeus)

(dialettale:   )


Cresce su prati umidi e grassi questa pianta che si fa notare subito per il grosso ciuffo di foglie alla base del cespo, a forma di pentagono nella loro disposizione, ma suddivise in segmenti incisi e portate da piccioli lunghi e robusti; quelle invece che si sviluppano lungo i gambi sono di dimensioni più ridotte e con minor numero di lobi.


Così dotata di organi ricchi di clorofilla pronti a darle la necessaria nutrizione, la pianta ha la possibilità di cercare il modo di utilizzare delle foglie trasformandole per  farsi bella: arrotonda e fa ingiallire via via un buon numero di sepali sulla sommità del gambo simulando un fiore chiuso a cupola.


Esso acquista sempre più luminosità e pienezza, adagiandosi sul gambo come un globo dorato e a questa caratteristica deve il suo nome, da 'troll - globoso'. 

Lo scopo reale è di proteggere i veri petali, esili linguette simili ad unghie trasformati in depositi di nettare e gli stami disposti a spirale  attorno ai numerosi pistilli nella parte più nascosta del fiore.

'Bello ma malvagio', direbbe qualcuno: infatti tutta la pianta è velenosa, tranne che per api, mosche e coleotteri che la visitano con assiduità insinuandosi senza paura tra le sue lamine dorate.