mercoledì 7 agosto 2013

Mentastro

(Mentha longifolia)

(dialettale: pugnon)

Quando s'incontrano le piante del mentastro, in genere folte comunità che fanno oscillare al vento le loro morbide spighe lilla, si sa che si è in prossimità di qualche sorgente o su prati dove l'acqua si deposita e permane a lungo.

Questa varietà vigorosa ha steli eretti e pelosi, a sezione quadrangolare,  che portano numerose foglie lanceolate, anch'esse quasi argentee per lo spesso strato di peli che le ricopre soprattutto nella pagina inferiore.


Anche solo sfiorandole si sprigiona un intenso aroma caratteristico, che sa di fresco e pulito e che ti da l'impressione di respirare meglio; ciò avviene perché contengono mentolo. 

Questo fatto non era passato inosservato nei tempi antichi tanto che, ad esempio nel Rinascimento, si scriveva 'l'odore corrobora il cerebro e la memoria' e nel Medio Evo  si spargeva sui pavimenti delle abitazioni per mimetizzare la puzza di stantio e tener lontani gli insetti.
Fino a qualche decennio fa gli apicultori  le usavano per strofinare le pareti delle arnie per eliminare i parassiti.


I fiori, molto piccoli e lievemente colorati, per risultare più visibili, si riuniscono in gruppetti densi che a loro volta s'affollano lungo l'estremità del fusto centrale, mentre altri rametti si allargano lateralmente ; sono formati da un calice peloso con 5 denti e da una corolla divisa in 4 lobi quasi uguali, dai quali fanno capolino 4 stami diritti e uno stilo trasparente.