giovedì 1 agosto 2013

Pigamo maggiore

(Thalictrum lucidum)

(dialettale:)

Dev'essere ben morbida ed accogliente l'infiorescenza piumata del pigamo maggiore, perché nella luce del primo mattino dondola carica di cetonie dorate dal caratteristico color verde bronzo lucido, le quali evidentemente lo hanno scelto come rifugio per la notte.

In un equilibrio un po' instabile, s'aggrappano con le loro zampine agli stami dove forse hanno pasteggiato abbondantemente approfittando degli innumerevoli depositi di polline o magari rodendo le parti più tenere dei gambi e dei fiori.


Assai insoliti però questi fiori! Esibiscono, al posto dei petali che non hanno e dei 4 sepali che cadono non appena avviene la schiusa dei boccioli,  lunghi e nivei filamenti sottili e prominenti che di fatto assumono il ruolo di vessilli.

S'intrecciano in un folto viluppo formando palle ovali che sembrano raccogliere la luce, farla mandare bagliori dorati e sprizzarla in tutte le direzioni.


Nel suo insieme l'infiorescenza assume una lieve tinta giallina, forse simile alle sfumature che un tempo assumeva la lana tinta utilizzando il  rizoma e le radici di questo tallitro, nome derivato forse da 'thallein - rinverdire', da cui era estratto un colorante tossico. E un po' indigeste devono essere anche le belle e fresche foglie triforcate e inguainanti perché gli erbivori evitano di cibarsene, supportando quindi la sua sopravvivenza.