venerdì 9 agosto 2013

Garofanino a pennacchio

(Dianthus superbus)

(dialettale: )

Brio: è quello che comunica il garofano a pennacchio, dalle bizzarre sfrangiature che hanno il potere di farci tornare ad epoche remote, a corti favolose dove eleganti arazzi portavano impresso il profilo di questo fiore talvolta trasformato dalla fantasia della ricamatrice.




Era ritenuto il simbolo dell'unione e della fedeltà e veniva ricamato sin dal 1600 nei corredi e nella biancheria intima delle ragazze da marito e naturalmente il compito dello sposo era di riuscire a vederli!

Anche la tenacia può essere una sua parola chiave: cresce infatti di preferenza in luoghi assolati, spesso nelle fessure su rocce nude emergenti e non sempre si capisce dove vada a reperire quel che gli serve per vivere. La ricerca per rinvenire acqua e sostanze deve essere ben lunga e faticosa.

Però risparmia sugli steli, gracili e pendenti e sulle foglie allungate, sottili, magroline, di un verde assai sbiadito, ma non sulle corolle gentili e delicate.



I fiori sfoggiano 5 petali leggermente rosati piumosi ed intagliati oltre la metà del lembo, frangia che s'estende fin quasi all'unghia che è la parte sottile che s'incastra nel calice allungato e cilindrico con 5 sepali.


Al centro 10 stami liberi e 2 lunghi stili rafforzano l'idea di leggerezza e di raffinata semplicità dell'insieme. Inoltre c'è il profumo, fragrante come un bel ricordo, ritenuto un tempo utile per nascondere l'odore delle candele e per tenere lontane le tarme o per difendersi dalle pestilenze.

'Fiore di Zeus' è stato denominato ed è veramente un fiore degno di un dio.