lunedì 11 novembre 2013

Pastinaca comune

(Pastinaca sativa)

(dialettale:   )


Un'infiorescenza al quadrato quella della pastinaca, perché formata da un'ombrella di ombrelline, leggera come un pizzo, ma che si confonde tra una miriade di altre piante, tra le quali cresce facilmente su prati e terreni ricchi di sostanze.

Sia l'ombrella che le ombrellette hanno peduncoli di diversa lunghezza e si dispongono in modo da garantire a tutti i fiori, distanziati e distesi, una sufficiente luminosità.


La tinta giallo-verde di ciascuna corolla ne esalta la forma arrotondata dove 5 petali ovali con cima aguzza si ripiegano verso l'interno, aprendosi poi in senso opposto a maturazione; gli stami si sviluppano prima degli stigmi in modo che il loro polline vada a fecondare ovari di piante diverse.

Le infiorescenze di questa erbacea dall'odore pungente appaiono il secondo anno di vita su fusti cavi e scanalati, inguainati in parte da foglie  composte da alcuni lobi con margini dentati.


Il primo anno è dedicato alla crescita, quando la piantina sviluppa una radice a fittone affusolata, biancastra e commestibile, tanto che il nome deriva dal latino 'pastus - nutrimento'.

Pare che nelle culture celtiche il 31 ottobre di ogni anno i fuochi venissero spenti e poi dovevano essere riaccesi da una sorgente di fiamma offerta da un sacerdote dentro ad una radice di pastinaca scavata; e brucianti sono anche gli esentemi che le foglie, toccando la pelle degli umani sotto il sole, possono lasciare come ricordo.