martedì 9 aprile 2013

Latrea comune

(Lathraea squamaria)

(dialettale:     )


Quando la vedi emergere dalle foglie marcescenti con quel  rosa delicato, pensi a qualcosa di fragile, di raffinato, di dolce come un bambino appena nato, incapace quindi di azioni scellerate.



Invece è una pianta che solitamente se ne sta rintanata nell'oscurità del terreno, 'nascosta' come illustra il suo nome, per tutto l'anno, tranne che in quel breve periodo quando vuol ostentare al mondo l'eleganza della sua infiorescenza.

Occulta quindi la sua vera natura, quella di essere una pianta parassita, in pratica una scroccona che mangia in casa altrui senza doversi affaticare per alimentarsi, perché sottrae a qualche altro vegetale quel che le abbisogna. 


Non necessita quindi di foglie e fusti funzionanti alla luce del sole, non le serve la clorofilla per cui nessun colore verde per lei! Pensa a tutto l'ospite a cui s'attacca, facendo dipartire dal suo grosso rizoma sotterraneo dei particolari filamenti alla ricerca di una radice viva sui cui  vasi linfatici penetrare e risucchiare le sostanze nutritive già pronte.


I fiori, innestati tutt'attorno ad un gambo tozzo che reclina verso terra, ostentano una corolla a tubo con la parte superiore rosata a cuffia e l'inferiore biancastra divisa in 3 lobi da cui sfugge uno stilo giallastro e  sporgente e sono protetti da un calice a campana e da ampie brattee striate. Davvero un fiore da esposizione!