sabato 14 settembre 2013

Eufrasia officinale

(Euphrasia officinalis)

(dialettale:  )

Un fiore, che dovrebbe schiarire la vista ed allietare lo spirito, l'eufrasia, che nel Medioevo veniva bruciata per poter acquistare la chiaroveggenza.
Ma, più che potenziare la capacità visiva e la perspicacia, questa erbacea, non più alta di un palmo da terra, sembra voler confondere le idee.


Infatti modifica facilmente le caratteristiche degli elementi che la compongono, tanto che distinguere una specie dall'altra risulta di difficile effettuazione.

Inoltre, nessuno lo immaginerebbe a guardarla, è parzialmente parassita, cioè usa le sue radici per derubare le altre piante delle loro sostanze nutritive, eppure le sue foglie, belle verdi, indicano che le sa usare nella fotosintesi e quindi non dovrebbe aver bisogno di altri per alimentarsi.

Queste foglie assai frastagliate nella parte bassa del fusto s'alternano una all'altra, mentre nelle vicinanze dell'infiorescenza si situano in opposizione.

Lasciano poi il posto a delle brattee  tra le quali s'annidano pochi fiori bianchi con linee parallele color lilla che si perdono nel profondo della corolla bilabiata aperta; al centro del labbro inferiore, suddiviso in 3 lobi spicca una macchia arrotondata giallastra.


Il labbro superiore assomiglia alla cuffia portata un tempo dalle olandesine, con orli rovesciati all'indietro e con il compito di proteggere i 4 stami con antere molto scure e uno stilo.

Pare che il significato del suo nome sia 'ilarità, gioia' e davvero questa corolla fa pensare ad una bocca che ride o ti deride per la confusione in cui essa ti lascia.