lunedì 29 aprile 2013

Calta palustre

(Caltha palustris)

(dialettale:  )

Ci sono piante che amano tenere i piedi nell'acqua, specchiarsi nelle acque possibilmente scorrenti, conquistare ampie fette di territorio, fin dove regna una buona umidità: una di queste è la calta palustre perché prospera bene proprio in quest'ambiente.


Sembra semplice, parente com'è del comune ranuncolo,invece è una pianta antichissima, quindi dotata sicuramente di tutte quelle forme di adattabilità che le permettono di sopravvivere, ad esempio quella di essere acida e corrosiva tanto da essere rifiutata dagli erbivori o di avere semi muniti di camera d'aria per poter galleggiare e quindi diffondersi lungo le vie d'acqua.


Da una robusta e carnosa radice a rizoma si distaccano fusti spugnosi, rinforzati da nodi dai quali, se s'appoggiano al terreno, possono fuoriuscire nuove radici.

Appare rigogliosa per la grande quantità di foglie a cuore così brillanti da distinguerne la luminosità a distanza, come i fiori che paiono quasi riverberanti.


Sbocciano all'estremità degli steli, in formazione a corimbo, portati cioè da peduncoli inseriti ad altezze diverse sull'asse comune; i petali, che sono sepali trasformati, alla schiusa si dispongono come un cesto arrotondato e pare che per questo il nome deriva dal greco 'kalathoz - paniere'.

Questo contenitore è ben colmo di stami gialli innestati a spirale e pistilli, messi bene in mostra perché il momento magico della fioritura è breve e bisogna sfruttarne ogni momento utile!