domenica 22 settembre 2013

Malva domestica

(Malva neglecta)

(dialettale:  )


Quando scegli il color malva per qualche indumento o accessorio, sei in uno stato d'animo in cui non desideri apparire sgargiante ed appariscente, ma quasi dimesso, quieto, un po' rammollito.
Anche la malva domestica non è una pianta scintillante e vivace, anzi se ne sta tutta umile, rivestita di tenui colori, prostrata lungo le strade e nei luoghi erbosi, con qualche fusto ramificato ed ispido che tenta di emergere dall'ombra.


Tuttavia ciò non le ha impedito di essere conosciuta fin dall'antichità come cibo semplice e povero e poi come rimedio per ogni male; anche il suo nome deriva dal latino ' mollire alvum - rendere molle' e dal greco 'malachè - forse lumaca', riferito alle proprietà emollienti dei suoi succhi vischiosi come la bava delle chiocciole.

Da una carnosa radice affusolata, spuntano  fusti pelosi da cui si dipartono lunghi piccioli che portano foglie ruvide, color verde sbiadito, a forma palmata con diversi lobi sottolineati lungo la linea centrale da evidenti nervature lungo le quali le lamine si ripiegano appena.


I fiori, che sono in grado di cambiare orientamento seguendo il corso del sole, sono composti da 5 petali, incisi da una lieve insenatura nella parte apicale, conficcati in un calice con 5 sepali, accompagnato da un calicetto con squame appuntite; fanno corona ad un buon numero di stami con antere che contengono granuli di polline grossi e spinosi.


Particolare è il frutto, schiacciato e rotondeggiante, composto da acheni a forma di spicchio che lo fanno apparire simile a una minuscola forma di formaggio, per cui in certe regioni la malva è chiamata 'erba formaggio o formaggino'.