sabato 27 luglio 2013

Genziana mettimborsa

(Genziana pneumonanthe)

(dialettale:    )

Il nome comune 'mettimborsa' sembra indicare un ordine di saccheggio che forse avviene  davvero, perché recentemente sono state usate parti di questa pianta per ottenere dei tonici amari; abitudine antica quella della raccolta, visto che un tempo le sue radici erano estirpate perché ritenute efficaci contro le epidemie e le punture di insetti velenosi.

Per correre ai ripari è stata dichiarata specie protetta: ma se gli uomini non pretendessero di essere padroni di tutto ciò che esiste in natura, avrebbero già capito che portare a distruzione una qualsiasi delle piante esistenti è come tagliare il ramo dell'albero su cui si è seduti. 
Ma tant'è!

Intanto, nel bel mezzo dell'estate, la genziana che ama tenere i piedi nel terreno umido, dischiude le sue corolle strette e campanulate, di un turchino un po' sbiadito e marezzato di verde nel fondo, più luminosamente azzurro sui 5 morbidi lobi ripiegati verso l'esterno.


Si può pensare che la sua fioritura sia un fenomeno normale, se non si sapesse che essa impiega molti anni per giungere a questo evento e che pochi sono i fiori posti all'ascella delle foglie più alte.

Infatti il suo fusto cilindrico, quasi senza ramificazioni, s'innalza duro e rigido per 15-20 cm dal terreno e, pur essendo stato denominata 'fiore del vento' dal greco' pneuma e anthos', ondeggia ben poco quando la  brezza montana la investe.