sabato 12 ottobre 2013

Centocchio comune

(Stellaria media)

(dialettale:   )

Dove il sole arriva appena, dietro le siepi e i muretti, si distende un manto di stellaria media che in quattro e quattr'otto, durante tutto l'anno, compie il suo ciclo di esistenza anche più volte, nel caso sia stata tagliata o sradicata.

Piccola, fragile, tenera, ma ben determinata a sopravvivere, come testimoniano anche i suoi minuscoli semi che possono rimanere vitali nel terreno  per diversi decenni.

Da esili radici si diramano fusti striscianti e le loro ramificazioni tentacolari riescono anche a ricoprire fittamente il suolo ombreggiandolo e mantenendo così quel grado di umidità che le serve, come pure i filari di peli disposti soprattutto negli internodi dove sembrano favorire lo scolo dell'acqua fino al suolo.

Foglie opposte a forma di cuore, di un verde chiaro e fresco, sfoggiano piccioli cigliati e si fanno più grandi verso l'apice dei ramoscelli dove s'aprono a coppie anche i fiori simili a stelle.

I 5 sepali oblunghi e verdi, abbondantemente cigliati sui bordi, accompagnano 5 petali divisi in 2 lobi, così profondamente divisi da dare l'impressione che i petali siano 10, quasi ali di farfalle in procinto di alzarsi in volo.


Al centro varia il numero degli stami, i quali in genere sono 10, filamenti filiformi bianchi con antere scure se mature, e fanno da contorno a 3 stili ricurvi.

Da secoli è impiegata a scopo curativo, è lenitiva e rinfrescante proprio come l'impressione che fa nascere in chi osserva le sue parti quasi trasparenti per la quantità d'acqua che contengono; e non solo, perché le saponine presenti sono tali che potrebbe essere utilizzata come un sostituto del sapone.