lunedì 4 novembre 2013

Cardo asinino

(Cirsium vulgare)

(dialettale   )


Una pianta assai irascibile e scontrosa il cardo, che ti tiene a distanza e sembra guardarti con ferocia, pronto a colpirti con i suoi pungiglioni distribuiti un po' dappertutto, sul fusto dove aculei disposti perpendicolarmente fanno buona guardia ed anche sulle foglie.

Queste addirittura prolungano le nervature centrali oltre il proprio lembo in giallastre punte minacciose che gli erbivori, tranne forse gli asini, non s'arrischieranno certo di stuzzicare.
Cosa vorranno difendere?



Forse il midollo tenero che sta all'interno dei suoi lunghi steli eretti percorsi da nervature colonnari, che li rendono sufficientemente robusti da sostenere le debordanti infiorescenze composte da solitari capolini grassocci.

Tanto è ispida la pianta, compresi i capolini rivestiti di brattee con punte triangolari e riflesse che danno l'idea di essere una barriera insormontabile, quanto morbida e setosa è la superficie convessa creata dai fiori sbocciati.



Sono numerosissimi, tutti a forma di tubo, con almeno 5 lobi di un intenso colore rosso porpora o violetto, completati da 5 stami a filamenti liberi e un unico stilo con stimma a 2 punte: una specie di soffice puntaspilli, richiamo irresistibile per molti insetti, in particolare per le farfalle che con la loro lunga proboscide succhiano il dolce nettare prodotto in abbondanza.